La settima giornata vede, finalmente, scendere in campo Dioneo. Il personaggio più libero di tutta la brigata, e di tutto il Decameron, sceglie come tema quelle delle beffe fatte alle donne ai loro mariti. Un tema comico, dunque, un tema che vuole intrattenere facendo ridere. Del resto, Dioneo, lo sappiamo, è colui che racconta le novelle più licenziose (più sconce), e spesso a tema erotico. E’ quello che ha il “privilegio di Dioneo”: da lui non ci saremmo aspettati niente di meno. Come abbiamo visto (lo è la prima novella che abbiamo letto, e che apre il Decameron, quella di Ser Ciappelletto), le novelle di beffa nel Decameron sono parecchie. Ma questo è il primo giorno dedicato tutto alle beffe, e sarà così anche l’ottava giornata. Il motivo è stato analizzato, è si lega a quello della paura del contagio e della situazione: di fronte alla peste, alla morte, alla messa in crisi di tutte le proprie certezze, la brigata prima si mette in sicurezza (recludendosi, chiudendosi in un mondo pulito e lontano dalla città contagiata), e poi, ogni tanto, ci ride su. In qualche modo, ridere, è come sfidare la paura della contaminazione. La novella forse più famosa è quella raccontata da Filostrato, di cui vi metto il brevissimo riassunto.

“Peronella, poiché il marito è tornato a casa, mette l’amante in una botte, che il marito ha venduta; ella dice che ha venduto la botte ad uno che è dentro di essa per controllare se è intera. Costui, saltatone fuori, la fa pulire dal marito e poi se la porta a casa sua.”

Ve ne metto il link qua sotto, anche se non obbligo leggerla.

Materiali

Novella di Peronella

https://letteritaliana.weebly.com/peronella.html