LA V giornata si apre (anche se noi invece la chiudiamo) sotto il governo di Fiammetta. Il suo personaggio è molto importante, non solo dentro il Decameron, ma anche nelle opere in generale di Boccaccio, perché Fiammetta è la “Beatrice” di Dante, la “Laura” di Petrarca, il nome senhal (cioè il nome nascosto) dietro cui si cela la donna amata. Sarà anche la sua ultima apparizione all’interno delle opere di Boccaccio, questa nel Decameron, una specie di ultimo spettacolo. Il suo nome rimanda al fuoco, alla fiamma, dunque, ovviamente, all’amore.

Il tema della giornata è la felicità che riescono a ottenere gli innamorati dopo tante avventure e peripezie (non importa se avventure tristi o liete). Ed è un tema quanto mai adatto dopo tutti quegli amori infelici che ci siamo dovuti ascoltare nella IV giornata. E’ anche una giornata che arriva dopo la novella delle papere, e la difesa di Boccaccio dalle accuse di eccesso di licenziosità, di scrivere novelle troppo scabrose.

Per questo un’altra caratteristica di questa giornata è quella di avere novelle che si ispirano ai valori della cortesia medievale (sì, quell’amor cortese che abbiamo studiato all’inizio dell’anno, e all’inizio delle letterature nazionali: vi ricordate? la cavalleria, l’amore di lontano, i paladini di Carlo Magno). Sul tema della cortesia, le due novelle più importanti sono l’ottava e la nona. L’ottava novella viene raccontata da Filomena (la abbiamo già conosciuta ieri): parla di Nastagio degli Onesti, che riesce a convincere la sua amata, che all’inizio non lo vuole, a sposarlo invitandola a un pranzo nel quale assiste a una specie di spettacolo magico (che in realtà è una rappresentazione, come un’opera teatrale, medievale): in un bosco, ogni giorno, una fanciulla viene inseguita da un cavaliere e poi sbranata da due cani, come punizione per il suo cuore insensibile. Nastagio si imbatte in questa scena teatrale prima da solo, e poi decide di fare in modo che anche la sua amata la veda. La invita dunque a pranzo proprio all’ora in cui ogni giorno nel bosco passano fanciulla, cavaliere e cani (ovviamente senza dire alla sua amata quello che succederà). L’amata assiste alla rappresentazione, la prende per quello che è, cioè una specie di parabola, di storia che insegna, che potrebbe anticipare la sua sorte, e decide così di cambiare idea.

La nona novella, raccontata proprio da Fiammetta, e racconta di Federigo degli Alberighi, anche lui un giovane che ama senza fortuna una fanciulla. Ma un giorno la sua amata viene a mangiare da lui, e lui non ha altro da darle da mangiare, e allora decide di cucinarle il suo amatissimo falcone (un falco che veniva usato per la caccia). Sacrificare il falcone non è solo sacrificare un animale caro, vuol dire sacrificare il mezzo con il quale era possibile una delle più importanti attività dei nobili dell’epoca, e cioè appunto la caccia. Un gesto di sacrificio enorme, per un bene più grande. La donna si commuove, si scioglie, e accetta la sua mano. Ancora una volta, come per Nastagio, vediamo i valori della cortesia, delle attività tipiche dei nobili medievali (la caccia, i pranzi). Ancora una volta Boccaccio in questa giornata dimostra di essere in grado di parlare di tutto, e che dunque le critiche che gli sono rivolte non hanno ragione di essergli fatte.

Vi metto i link alle due novelle, che non avete l’obbligo di leggere, e soprattutto i quattro quadri che il pittore fiorentino del Quattrocento ha dipinto per illustrare questa novella (che dunque, come capite, ha avuto un successo clamoroso anche fuori dal Decameron).

1)Immagini di Nastagio degli Onesti di Botticelli

Sandro Botticelli – “Nastagio degli Onesti” (primo episodio)
Sandro Botticelli – “Nastagio degli Onesti” (secondo episodio)
Sandro Botticelli – “Nastagio degli Onesti” (terzo episodio)
Sandro Botticelli – “Nastagio degli Onesti” (quarto episodio)

2) Novella di Nastagio degli Onesti

3) Novella di Federigo degli Alberighi

https://letteritaliana.weebly.com/federigo-degli-alberighi.html