La IV giornata del Decameron comincia in modo insolito. Infatti, invece che nella villa del contado fuori Firenze (quindi, come sappiamo, nella cornice che incornicia tutte le novelle), siamo trasportati al di qua della cornice stessa. Perché? E in che modo? Perché l’autore Boccaccio prende direttamente la parola, dunque trasporta il lettore ‘prima’ idealmente, della finzione di aprire l’intero libro del Decameron, cornice inclusa. Interviene, insomma, parlando ai lettori del Decameron come autore del Decameron. E si rivolge a quei lettori, meglio, quelle lettrici, cui il libro è dedicato: le donne (“Carissime donne”, comincia). Come mai avviene? L’autore, Boccaccio, interviene per difendere se stesso e la sua opera da alcune critiche che sono state rivolte a lui e alle sue novelle – che avevano circolato come novelle separate PRIMA della loro organizzazione nel Decameron (la stessa cosa che accade, come ben sappiamo, per le rime di Dante organizzate poi nel prosimetro della Vita Nova e per le poesie di Petrarca, i rerum vulgarium fragmenta, organizzate e raccolte nel Canzoniere). Che cosa si critica nelle novelle di Boccaccio? Di che cosa lo si accusa? Di quello di cui si accusa eternamente l’essere umano: di pensare troppo alle donne, di occuparsi di argomenti troppi frivoli, leggeri, “non si fa”. Non dimenticate quello che abbiamo visto ieri della novella di Masetto, nella quale si parla in tranquillità di un uomo che si finge muto per ottenere favori sociali (trova il modo di campare, e bene) e sessuali dalle monache. La novella, così come quella di Ser Ciappelletto, che avete letto, viene raccontata senza che vi sia alla fine una morale esplicita, un “non è giusto”, non va bene, detto chiaro e tondo. Boccaccio parla di letteratura che deve intrattenere, divertire, e non solo insegnare, parla di una società e soprattutto a una società che si sta già avviando a uscire dalla divisione città terrestre/città celeste di Dante e dei suoi contemporanei. Boccaccio parla a una società e a un pubblico di lettori più ampio (infatti, ricordatevi, il Decameron è dedicato alle donne e viene chiamato “Galeotto”, ci ritorneremo dopo aver finito le nostre dieci giornate, ma il nome Galeotto evocava il canto V dell’Inferno, e l’amore incontinente, sbagliato, adultero, di Paolo e Francesca, che erano stati puniti con la morte e la dannazione da Dante per questo). Sono sempre lettori colti, intendiamoci (devono saper leggere), e dunque la minoranza, ma sono lettori anche nuovi: le donne, e la borghesia. Perché dopo gli anni bui bui del Medio Evo alto (quello più antico) nel basso Medio Evo i comuni si sono ripresi, l’economia è ripresa, sono ripresi i commerci. Un’altra figura si affianca a quella del contadino come figura di lavoratore simbolo: il mercante. Che non è feudatario, non ha la terra, non è legato a un luogo. Ma viaggia, si muove, scambia merci con soldi e viceversa. E, muovendosi, vede più mondo. Questa nuova classe sociale, borghese, cioè del borgo, della città, è la classe sociale cui si rivolge il Decameron. Ed è una classe sociale che a sera vuole leggere anche per divertirsi, e non solo per ricevere insegnamenti.
A tutto queste critiche, implicitamente e esplicitamente, fa riferimento Boccaccio in questa “autodifesa” che apre la IV giornata. E vi aggiunge un apologo, cioè una breve storia con una morale. La storia è conosciuta come “La novella delle papere”, voi la leggerete, perché ve la metto qui sotto (purtroppo non c’è sul vostro libro).
Finita l’introduzione, si ritorna alla cornice. Il re della IV giornata è Filostrato, il primo reggitore maschio (colui che ieri ha raccontato la novella di Masetto). Il tema dato è quello degli amori infelici. Tra le novelle raccontate spicca quella di Filomena, il cui nome rimanda a colei che ama il canto, perché Filomena è anche il nome con il quale veniva chiamato l’usignolo), che racconta la storia di Elisabetta da Messina, che voi leggerete da pagina 361 a pagina 364 del vostro libro. E che vi riporto anche qui.
Materiali
1)Novella delle papere
https://letteritaliana.weebly.com/la-novella-delle-papere.html
2) Novella di Lisabetta da Messina
http://www.letteraturaitalia.it/1-antologia-di-testi-duecento-e-trecento/il-decameron-lisabetta-da-messina-quarta-giornata-quinta-novella/