6 marzo 2020
CORNICE

Amori in quarantena (Federica Baldacci)

Miei cari,

“COMINCIA IL LIBRO CHIAMATO DECAMERON, COGNOMINATO PRENCIPE GALEOTTO, NEL QUALE SI CONTENGONO CENTO NOVELLE, IN DIECE DÌ DETTE DA SETTE DONNE E DA TRE GIOVANI UOMINI”

Così comincia appunto il Decameron di Boccaccio. Nella sezione dedicata, troverete tutte le informazioni necessarie (da integrare con il vostro libro) sulla I giornata.

Ma poiché noi siamo la lieta brigata che si è ritirata lontano dai pericoli della contaminazione, prima di cominciare la lettura, è necessario attribuire dei ruoli.

Leggete quanto ho scritto nella parte dedicata alla I giornata nella sezione “Boccaccio”. Abbiamo bisogno di narratori e abbiamo bisogno di re e regine delle giornate, abbiamo bisogno di un narratore esterno, abbiamo bisogno di un Dioneo.

Attendo vostre proposte in merito a questi ruoli, scrivete, dopo avere letto quanto ho postato ieri e oggi, nei commenti:

Narratore esterno (di tutta l’opera):
Re o Regina I giornata:
Dioneo:

Noemi DantonioMar 6

Buonasera professoressa, sinceramente io non ho ben capito cosa dobbiamo fare…

Giulia ColorettiMar 6

Anch’io come Noemi non ho ben capito…

Orsetta InnocentiMar 6

Due cose: la prima è studiare e leggere quello che vi sto mandando. La seconda è scegliere un re/regina per ogni giornata e la figura di Dioneo (alcune delle cose vi saranno forse più chiare se iniziate a studiare! 😉 )

federica baldacciMar 6

Professoressa io ho letto tutto il materiale, mi potrei proporre come regina di prima giornata e come argomento avrei pensato alle Storie d’amore in “quarantena” ma può andare bene così? e se la risposta è si, cosa devo fare? scrivere una breve storia di giornata? io almeno questo ho capito…

Orsetta InnocentiMar 6

Federica: perfetto, sarai la regina (un po’ in ritardo) della nostra prima giornata. E sì, se ti va, l’idea sarebbe di scrivere/pensare/creare qualcosa in tema. Volendo anche breve, non necessariamente scritta, va bene un video, va bene una storia raccontata. Ora passo negli annunci e scrivo per tutti. Grazie! Alla fine di questo percorso avremo il nostro Decameron e le storie (come quella di Ser Ciappelletto di oggi) che AVRETE LETTO di Boccaccio.

ISTRUZIONI PER IL DECAMERON DELLA 3^L


1) Un re/una regina per giornata.

2) Il re/la regina sceglie il tema E SI IMPEGNA A PRODURRE UN MATERIALE SUL TEMA (racconto, storia raccontato a voce, un breve video, un disegno, anche una citazione da un testo letterario, l’importante è che sia in tema)

3) Tutti gli altri della brigata (= la 3L) possono contribuire, sarebbe anzi grazioso che lo facessero talora. Ciò che fanno DEVE essere coerente col tema.

4) Una sola persona, colui/colei che fa Dioneo, può sottrarsi all’obbligo del tema (come nel Decameron): io speravo lo diceste voi, ma vi avverto che se non arrivano candidature alle 21.30 di oggi Dioneo lo decido i).

5) Abbiamo bisogno di un narratore esterno di cornice, e direi che quella sono io.


LA REGINA DI OGGI, 6 MARZO 2020, E’ FEDERICA, CHE HA SCELTO COME TEMA “LE STORIE D’AMORE IN QUARANTENA”.


Postate i contributi qui, mentre le domande di studio e gli approfondimenti più legati al Decameron me li postate sotto la sezione “Boccaccio” in “Materiali del corso”.

E op-là: verrà un bellissimo lavoro. Come sempre, del resto.

federica baldacci

Created Mar 6Mar 6

Giorno 1 “AMORE IN QUARANTENA”

Corre l’anno 2020 d.C. e l’Organizzazione Mondiale della Sanità proclama: “PANDEMIA!”. I cittadini di tutto il mondo iniziano a morire a causa di un virus all’inizio sconosciuto e poi chiamato Coronavirus: sembra venuto dall’oriente, ma è ancora tutto da scoprire.
Inizia la caccia al paziente 0, colui che aveva sorvolato due continenti con un aereo e aveva portato il virus anche in Italia. In un piccolo paese, nella regione Toscana, come in tutto il resto d’Italia, iniziano le quarantene per le persone positive al virus e anche per quelle che erano entrate a contatto con loro. Si chiudono i negozi e poi ogni attività, i supermercati sono presi d’assalto come durante la guerra, la farina e il lievito diventano i prodotti più acquistati; vengono dichiarate le zone rosse e nasce il motto “Io resto a Casa!”. Le persone iniziano a cantare sui balconi l’Inno Italiano per sentirsi vicini anche se lontani e gli arcobaleni sulle lenzuola bianche nascono dai pennarelli dei bambini e sono esposti alle finestre in segno di speranza.
Un giorno dei tanti, in una centrale operativa del 118 di zona, arriva una chiamata di soccorso:
«Pronto 118?»
«Sì, mi dica?»
«I miei vicini di casa stanno urlando tra loro e una voce femminile ha detto: “Giuro che ti ammazzo, te e il Coronavirus!”
I miei vicini sono stati posti in quarantena forzata dal sindaco perché positivi al tampone del Coronavirus e la convivenza improvvisa per persone che tutto il giorno lavorano fuori casa e si ritrovano solo per cenare può avere un finale a sorpresa. I primi giorni stavano sul terrazzo abbracciati a parlare e dicevano a tutti che erano in vacanza, cenavano a lume di candela e trascorrevano una seconda luna di miele. Quando si sposarono, negli anni ’70, non avevano molti soldi e la loro luna di miele era stata all’Italia in miniatura, a Rimini; ora avevano approfittato della quarantena per organizzare il giro del mondo in 4 stanze : la cucina richiamava il Giappone, tutte le sere ordinavano sushi da asporto e bevevano Sakè; il soggiorno, con divano tappeti e tende sgargianti, sembrava il Marocco con i suoi Souk; nel bagno si trovava l’America, visto che come tenda para doccia avevano la stampa della statua della Libertà e, per finire il viaggio, nella loro camera c’era l’Europa del Nord, perché il marito teneva continuamente il condizionatore acceso sul freddo .
Le giornate passavano serene, ma, dopo qualche giorno, hanno iniziato ad alzare la voce, a sbattere le porte ed a chiamarsi con nomi impronunciabili e ora… penso che lei abbia preso un coltello e lo stia per uccidere!!.
«Bene signora» – rispose il 118 «mandiamo subito una squadra a verificare insieme ai carabinieri!»
Una volta giunti sul posto, i soccorritori hanno valutato la scena… «Non è sicura!». L’uomo giaceva a terra in una pozza di sangue e la donna con un coltello nella mano destra lo guardava soddisfatta e accarezzando il gatto, con l’altra mano, ripeteva continuamente: «Meglio te, che lui, mi adori, ti adoro e almeno non hai il Coronavirus!»

4 class comments

federica baldacciMar 6

(Professoressa io ci ho provato😅)

Orsetta InnocentiMar 7

Lo vedo ora, Fede, grazie. Sono a scuola a aiutare a mettere Classroom nelle altre classi. Torno dopo e correggo.

Nel frattempo, voglio un volontario/a per oggi. Grazie!

Orsetta InnocentiMar 7

Brava, Federica, molto molto carino! Hai interpretato ottimamente lo spirito del tema.

federica baldacciMar 7

Grazie professoressa